Ricercatori guidati dall’Università di Padova hanno aperto nuove prospettive di contenimento e cura del Covid-19 grazie ai piccolissimi anticorpi nanobodies attraverso lo studio delle proteine E ed M. Il team di ricercatori internazionale guidato dall’Università di Padova ha pubblicato sulla prestigiosa rivista ‘Cell Death and Disease’ lo studio Perturbation of the host cell Ca2+ homeostasis and ER-mitochondria contact sites by the Sars-Cov-2 structural proteins E and M che evidenzia il ruolo delle proteine E ed M – fino a oggi ancora poco caratterizzate – nei meccanismi di proliferazione cellulare dei coronavirus, aprendo nuove prospettive di contenimento e cura delle epidemie da diversi tipi di coronavirus.
“In particolare, la proteina E, ancora non particolarmente studiata nelle sue caratteristiche di azione, e presente in tutti i coronavirus ed è caratterizzata da un basso tasso di mutazione – spiega il prof Tito Calì, del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova e correspondig author della ricerca -. Il nostro studio si è focalizzato quindi sulle proteine E ed M di Sars-Cov-2, ed è emerso che esse giocano ruoli diversi nel meccanismo di produzione delle particelle virali all’interno della cellula. Abbiamo inoltre prodotto, purificato e testato specifici anticorpi piccolissimi chiamati nanobodies in grado di modulare l’attività della viroporina E andando così a modificare il meccanismo patologico che, nella cellula, permette la proliferazione del virus”. (ANSA).