A partire dal 3 maggio, è in vigore l’ordinanza regionale che dispone un uso calmierato dell’acqua in agricoltura e negli utilizzi massicci
È scattato l’allarme siccità, il Veneto dichiara lo stato di crisi idrica. Zaia ha firmato l’ordinanza, valida da oggi 3 maggio, che dispone un uso calmierato dell’acqua in agricoltura e nei guardini privati. “Risparmiate acqua, va convocato il tavolo di coordinamento sovraregionale”, annuncia il governatore Luca Zaia, che nelle scorse settimane ha scritto a Draghi per chiedere lo stato di emergenza.
“Il territorio veneto – spiega il presidente del Venero – presenta ancora una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali. Piogge praticamente assenti nell’ultimo semestre, depositi di neve sempre più ridotti e portate delle maggiori aste fluviali con trend negativo. È evidente la necessità di iniziare ad utilizzare l’acqua in maniera parsimoniosa, limitandone il consumo al minimo indispensabile“, aggiunge.
“Serve una gestione sovraregionale della crisi” dice Zaia
La siccità mette a rischio anche la produzione di riso, arrivato al periodo della semina. Secondo il sondaggio dell’Ente nazionale risi, nel Veronese – dove è concentrato il 90% della coltivazione veneta, con 2.160 ettari di risaie – è prevista una riduzione della superficie coltivata a riso del 2,37 per cento, proprio per la preoccupazione che non ci sia acqua a sufficienza per la produzione.
“Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, auspico che quanto prima si convochi un tavolo tecnico di coordinamento tra l’Autorità Distrettuale, la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovraregionale della crisi in atto, per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata le problematiche connesse ai rilasci di risorsa idrica“, conclude Zaia.
Fonte: Il resto del Carlino