Da ieri è in pensione il dr Alessandro Gava, storico primario del reparto di radioterapia del Ca’ Foncello di Treviso.
Il dr. Gava è giunto all’ospedale di Treviso, allora ex Ulss 9, nel 1983, come assistente medico di radioterapia. Negli anni successivi la sua riconosciuta professionalità lo ha portato ad assumere incarichi via via sempre di maggior responsabilità fino a quello di direttore dell’Unità Operativa nel 2009.
Fin dagli studi universitari in Medicina e Chirurgia, disciplina in cui si è laureato nel 1981 ha coltivato un interesse prioritario per la patologia neoplastica, con la consapevolezza che la guarigione dei tumori costituisse la principale sfida dei medici della sua generazione. Anche per questo, nel 1986, si è specializzato in radioterapia oncologica e nel 1990 in oncologia medica.
Volendo coniugare l´impegno scientifico con l´attenzione anche ai problemi emotivi e psicologici che la malattia tumorale determina nell´ammalato e nei suoi familiari ha collaborato con il prof. Patrese alla fondazione della sezione provinciale della Lega contro i tumori di cui dal 1992 è presidente.
Dal 2009 è inoltre componente della Commissione oncologica regionale e dal 2011 ricopre l’incarico di professore a contratto di radioterapia alle scuole di specializzazione in radioterapia oncologica all’Università degli Studi di Padova.
“Un legame profondo mi lega all’Ospedale Ca’ Foncello, che ho sempre sentito come la mia seconda casa – sottolinea il dottor Gava. Al suo interno ho vissuto esperienze professionali uniche ed ho conosciuto medici straordinari che mi hanno guidato, mi hanno ispirato, mi hanno trasmesso il significato e il senso profondo di questo lavoro. Ringrazio tutti i miei collaboratori, che hanno seguito e condiviso gli obiettivi indicati ed hanno sempre messo il paziente e le sue esigenze al centro del nostro lavoro, stabilendo una reale alleanza terapeutica con i nostri malati in un clima lavorativo sereno e cordiale.”
“Al dr Gava – dichiara il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – esprimo i miei più vivi ringraziamenti per il prezioso, delicato e qualificato lavoro svolto nella nostra Azienda e nel nostro territorio come Presidente della LILT. A lui va anche il merito di aver contribuito a creare una sensibilità sul tema delle malattie oncologiche che va oltre quello della mera diagnosi”.
Fonte – ULSS 2