Una «cittadella della Salute» che si estenderà su 10 ettari di terreno. E comporterà un investimento complessivo di 150 milioni di euro. L’attesa per il progetto di riqualificazione dell‘ospedale «Mater salutis» di Legnago è finita. Pietro Girardi, direttore generale dell’Ulss Scaligera, nella palazzina amministrativa di via Gianella ha svelato a medici ed amministratori locali il «masterplan», ovvero lo studio di pre-fattibilità che precede l’elaborato tecnico più dettagliato, dell’intervento che, nell’arco dei prossimi 10 anni, rivoluzionerà l’attuale area del polo sanitario cittadino.
L’obiettivo dell’Azienda sanitaria, infatti, è dotare il capoluogo della Bassa di una realtà all’avanguardia, potenziando così una struttura che è già punto di riferimento non solo per i 155 mila residenti dei 25 Comuni del «Distretto 3» Pianura veronese, ma anche per i pazienti del resto della provincia e dei territori limitrofi, come il Basso Padovano, il Rodigino ed il Mantovano. A confermare tutto ciò vi sono i dati relativi all’attività del «Mater salutis» nel 2019, anno in cui sono stati registrati 13.364 ricoveri, 51.051 accessi al pronto soccorso, 9.210 emergenze pediatriche o ginecologiche, oltre 103mila esami radiologici e 329.964 visite ambulatoriali per varie patologie.
Dettagli e particolari della nuova costruzione, che verrà realizzata in sei fasi a partire dal 2024 per concludersi nel 2032, sono stati quindi illustrati da Girardi ai componenti di Collegio di direzione, Consiglio dei sanitari, ai primari dei reparti, al personale ospedaliero, oltre che a Graziano Lorenzetti, sindaco di Legnago e Flavio Pasini, presidente del Comitato dei sindaci del Distretto 3 e primo cittadino di Nogara. «Il nuovo ospedale», ha evidenziato Girardi, «è stato pianificato assieme a tutti i soggetti interessati, dai dirigenti medici alle altre figure sanitarie, mantenendoci in contatto con il Comune. Con i professionisti ed il personale verranno delineati i percorsi e l’organizzazione ottimale di ogni reparto e servizio».
«Oltre a questa sinergia», prosegue Girardi, «è stato fondamentale il dialogo costante che abbiamo avuto con la Regione, che ci ha permesso di far decollare, nonostante la pandemia, questo progetto in tempi brevi». La costruzione del «Mater salutis», il cui corpo principale occuperà l’ex Area Belluzzo, oggi in totale abbandono davanti all’attuale ingresso, avverrà a stralci per continuare a garantire ricoveri e prestazioni durante i cantieri.
«L’edificazione dell’intero complesso», ha puntualizzato Girardi, «richiederà dai sei agli otto anni».
Fonte: L’Arena