“Se scompaiono le api o se sono ammalate la natura è ammalata”. Questo è il grido di allarme di alcuni ricercatori che fanno notare quanto la simbiosi ape-uomo natura sia la cartina di tornasole del sistema naturale che ci circonda. Le buone pratiche agronomiche, quando applicate, consentono di fare agricoltura rispettando i pronubi e le api in particolare. Con riferimento ai trattamenti fitosanitari esse prescrivono di eseguirli solo quando necessario, mai durante la fioritura e solo dopo aver sfalciato il cotico erboso in modo da evitare la contaminazione dei fiori spontanei. Lorenzo Tosi, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Verona, in occasione dell’odierna giornata mondiale delle api, evidenzia la problematica legata all’insetto e annuncia che l’Ordine avvierà a breve una campagna di sensibilizzazione per difendere questo insetto che svolge un ruolo insostituibile per l’ambiente e per la vita dell’uomo.
“Dobbiamo avere consapevolezza che il ruolo che le api e tutti gli insetti impollinatori hanno sull’ecosistema è importantissimo, fondamentale ed insostituibile”, precisa Tosi che aggiunge “è solamente attraverso la conoscenza che si può imparare ed apprezzare l’importantissimo ruolo che l’ape svolge a all’interno dell’ecosistema così da rispettarla e proteggerla”.
In media una singola ape visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele.
“Le api – sottolinea Giuseppe Palleschi, consigliere dell’Ordine – impollinano da più di 100mila anni le piante fanerogame entomofile che rappresentano la maggioranza dei vegetali utilizzati dall’uomo da per scopi alimentari; quindi, se dovessero scomparire le api automaticamente scomparirebbero le piante e tutte le loro produzioni. La specie umana infatti è strettamente dipendente dalla presenza delle api e di tutti gli insetti impollinatori.
Una decina comuni nella provincia di Verona si sono fregiati del titolo di ‘Amici delle api’, diffondiamo il messaggio e cerchiamo che molti più comuni possano diventare amici di questi meravigliosi insetti”.