Essere attivi, mangiare sano, mantenere un peso corporeo corretto, non fumare, controllare il colesterolo e la pressione sanguigna e mantenere basso il livello di glucosio nel sangue durante la mezza età: sono queste le sette buone abitudini che, secondo uno studio dell’American Academy of Neurology, abbassano i rischi di sviluppare malattie come l’Alzheimer quando si diventa anziani.
I dati parlano chiaro: oltre un milione di italiani convivono con la demenza (per circa 600.000 si tratta di Alzheimer) e, secondo le previsioni, il numero di persone nel mondo che verranno colpite da questa malattia raggiungerà i 153 milioni nel 2050, triplicando rispetto alle cifre attuali. Ecco perché è fondamentale capire se ci sono dei modi per prevenire l’insorgere della demenza.
I ricercatori hanno coinvolto 13.720 donne di età media di 54 anni, e le hanno seguite per oltre 20 anni monitorandone le abitudini. Risultato: alla fine dello studio, 1.771 partecipanti (il 13%) avevano sviluppato la malattia, ma per ognuna delle sette buone abitudini adottate, il rischio di soffrire di demenza scendeva del 6%.
LA CONFERMA DI ALTRI STUDI. I risultati di questo studio coincidono con quelli di una decennale ricerca cinese pubblicata su the BMJ. In quel caso gli studiosi avevano riscontrato un’associazione tra alcune sane abitudini − come mangiare sano, fare esercizio fisico regolarmente, giocare a carte e socializzare almeno due volte a settimana – e una diminuzione della perdita di memoria e del rischio di demenza.
I ricercatori statunitensi sottolineano comunque che il loro studio ha dei limiti, tra cui il fatto che non ha considerato se l’abbandono di alcune abitudini malsane a un certo punto della vita (ad esempio smettere di fumare) influisse sul rischio di demenza durante la vecchiaia. «Oltre a essere attivi e curare il nostro cuore, per combattere la demenza è importante dormire bene, allenare la mente e rimanere in contatto con le persone accanto a noi», ricorda al Guardian Susan Mitchell dell’Alzheimer’s Research UK.
Fonte: Focus