Moderna ha recentemente comunicato di essere prossima alla realizzazione di un vaccino a mRna per il cancro e che la tecnologia mRna sarà utile per curare malattie molto diverse tra loro, come l’infarto e le malattie autoimmuni.
«Nonostante il clamore suscitato sui media, questa non è una notizia perché è da molti anni che si studia l’Rna messaggero alla ricerca di un vaccino per il cancro e nell’annuncio di Moderna non c’è nulla di nuovo. Ma la speranza è concreta, nonostante le difficoltà», spiega l’immunologa dell’università di Padova Antonella Viola.
«Io credo quindi che la prospettiva di Moderna di avere un vaccino nel giro di 5-7 anni sia realistica ̶ scrive su Facebook ̶ . Ma sarà per un tipo di tumore e per un sottogruppo di pazienti», precisa. «Per fare in modo che questa tecnologia aiuti tutti i malati, dobbiamo continuare a studiare».
«Ho trascorso buona parte delle ultime settimane a lavorare per due progetti europei che hanno lo scopo di capire come fa il tumore a sopprimere o addirittura a trarre vantaggio dalle risposte immunitarie», sottolinea la specialista. «L’Europa ha deciso di destinare molti milioni di euro per studiare il problema del sistema immunitario nel cancro ̶ evidenzia Viola ̶ proprio perché oggi questa soppressione rappresenta un forte limite alla cura».
Fonte: WebSalute