In Veneto si torna a parlare di maltrattamenti e violenze sugli anziani in una casa di riposo. Questa volta nel veneziano. Grazie alla denuncia partita proprio dalla struttura per anziani e grazie alla fattiva collaborazione tra il Consiglio di Amministrazione, la Direzione e le Forze dell’Ordine è stato possibile individuare i 9 operatori sociosanitari coinvolti a vario titolo nelle indagini per maltrattamenti aggravati a danno degli ospiti della Residenza Sanitaria Assistenziale di San Donà di Piave.
«Credo sia stato fatto un grande lavoro di squadra per individuare i colpevoli – commenta Roberto Volpe, Presidente di Uripa – e mi complimento in primis con la Direzione della struttura che ha denunciato i fatti e con tutti coloro che hanno collaborato alla risoluzione delle indagini. Per questo, in quanto Associazione rappresentativa delle residenze per anziani del Veneto, mi preme evidenziare come una buona organizzazione e il monitoraggio dei servizi sia un’arma assolutamente efficace per combattere questi aberranti abusi».
Uripa ribadisce il problema della carenza di personale e della necessità di aprire le porte ad operatori sociosanitari provenienti da altri paesi perché non c’è più mercato entro i confini del nostro Paese.
L’Associazione sottolinea, inoltre, come nessun sistema di sorveglianza possa ovviare alla mancanza di operatori sociosanitari: «Servono persone qualificate e appassionate del loro lavoro e non telecamere».
«Purtroppo, questi episodi deplorevoli stanno aumentando in modo preoccupante e impongono una riflessione da parte delle Istituzioni sul tema della carenza sul mercato del lavoro di personale qualificato e motivato a svolgere queste funzioni. Ricordo che oggi i Centri di Servizio sono costretti ad assumere chiunque passi per la strada in possesso della qualifica prevista. Auspico che la Regione si faccia carico nei confronti del Governo di modificare il decreto flussi consentendo gli accessi degli operatori con qualifiche analoghe da altri paesi. – conclude Volpe – Infine, mi auguro che qualora i reati siano confermati, i Giudici applichino a questi delinquenti il massimo delle pene previste; chi infligge queste violenze su persone più deboli e indifese non merita sconti ma solo condanne!».
Fonte: WebSalute